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Perché il termine

Perché il termine "Umanesimo" deriva da "Uomo"

Nell'immagine puoi vedere Giovanni Pico della Mirandola. Avrai già sentito il suo nome, almeno nei proverbi: pare che fosse un uomo dotato di una memoria prodigiosa! Tra i molti suoi scritti - fu un grande studioso - abbiamo anche un'importante orazione, dal titolo "De dignitate hominis" (è latino; in italiano la traduzione suonerebbe "discorso sulla dignità dell'uomo"). In questo scritto Pico afferma che Dio ci ha fatti, secondo quanto dice la Bibbia, a sua immagine e somiglianza nel senso che siamo liberi: liberi di scegliere tra il bene e il male, tra la sapienza o la brutalità, a nostro piacimento. Ovviamente il discorso voleva incitare tutti ad essere migliori, e a considerare la via della sapienza come quella che ci avrebbe portati ad un'armonia col cosmo: non per niente Pico della Mirandola era conte di Concordia! Insomma, vediamo che già con Pico sono l'uomo - e la libertà, che gli è caratteristica - ad essere misura di tutte le cose.
Il termine "Umanesimo" deriva da "Humanae litterae", espressione latina con cui si indicano gli scritti volti alle creazioni dell'uomo; con ciò si vuole fare una distinzione con gli scritti religiosi che per tutto il Medio Evo avevano costituito il fulcro dell'interesse. Pico è il nostro testimone dell'Umanesimo poiché ha tentato di concordare parte divina e parte umana nella realtà che, con nuovi occhi, l'uomo nuovo stava guardando.